Marco Boato - attività politica e istituzionale | ||||||||||||||||
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Trento, 8 ottobre 2008 «Capisco l'imbarazzo di Forza Italia. La presenza di candidati parafascisti nella lista della Fiamma e della Destra è inaccettabile. Se a questo si aggiunge il leghismo razzista di Divina, c'è di che essere preoccupati per il futuro del Trentino». L'affondo è di Marco Boato, presidente dei Verdi trentini, che ieri hanno presentato il programma in vista delle elezioni del 26 ottobre. Il movimento che fu la casa del pacifista Alexander Langer, accusa la coalizione di Divina di aver perso per strada ogni connotazione moderata e plaude al presidente Napolitano e a papa Ratzinger che proprio ieri hanno lanciato un monito comune contro l'odio e la violenza razziale. «La commistione - rincara il capolista Roberto Bombarda - di nazisti, fascisti e leghisti è davvero pericolosa. Se andassero al governo spazzerebbero via l'idea stessa di coesione sociale e di solidarietà». I Verdi reclamano quindi un maggiore impegno per il sociale, per la solidarietà, per la convivenza e la tolleranza. Ma il programma punta molto anche sulla tutela dell'ambiente e la promozione di uno sviluppo più ecologico, partendo proprio dalla campagna elettorale che sarà a basso impatto ambientale. «Vogliamo dare l'esempio» hanno spiegato i quattro capolista del Sole che ride (Iva Berasi, Lucia Coppola, Fabrizia Bort, insieme a Bombarda) illustrando il documento «Voto e riduCo2». E se la giunta Dellai, appoggiata dai Verdi, si è fatta in quattro per allargare le maglie dei contributi pubblici agli impianti di risalita, Boato rivendica la contrarietà del suo movimento e chiede un voto proprio per invertire la rotta. «Se avremo un successo elettorale - spiega il leader verde - potremo far contare di più la nostra visione. Ma già molte delle nostre proposte sono state recepite dal programma di Dellai». L'obiettivo del Sole che ride è avere due consiglieri in piazza Dante e un assessore. Al candidato presidente chiedono più collegialità e un maggior equilibrio nella distribuzione delle competenze in giunta, se il 26 ottobre i trentini daranno nuovamente fiducia a Dellai. Intanto rivendicano di aver messo in pratica fino in fondo la parità di genere. E sul tema Boato lancia una stoccata alla vicepresidente Cogo. «Leggo che il Pd sarebbe l'unica lista ad aver rispettato la parità. È falso. Loro hanno 14 donne in lista. Solo i Verdi hanno candidato 17 uomini e 17 donne». |
MARCO BOATO
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